La poesia del riposo: una lettera estiva di midsummer-milano
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Dove il design rallenta e la poesia prende il suo posto.
Caro amico,
In Italia l'estate non è solo una stagione, è un ritmo.
È il lento scricchiolio delle persiane a mezzogiorno, l'aria immobile sotto un ulivo, il calore del lino sulla pelle baciata dal sole. Prepariamo il letto per momenti come questo: quando il corpo si ammorbidisce, il tempo si dilata e persino il silenzio acquista consistenza.
Ecco perché oggi vogliamo condividere con voi una poesia.
Meriggiare pallido e assorto
Riposare pallidi e assorti. Eugenio Montale, premio Nobel e uno dei poeti italiani più celebrati, scrisse questi versi nel 1925. Una meditazione sull'estate, sulla quiete e su quell'attimo fugace in cui il mondo si acquieta e senti il tuo respiro. È, in sostanza, tutto ciò che crediamo possa essere il riposo.
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o sulla veccia
spiar le file di rosse formiche
che ora si rompono ed ora si intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremolanti
scricchi di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Per sonnecchiare pallido e assorto
Traduzione di Jonathan Galassia
Sonnecchiare pallido e assorto
accanto a un muro di giardino bruciato dal sole,
per sentire tra le spine e la vegetazione secca
rumore di merli, fruscio di serpenti.
Da osservare nelle fessure della terra o sulla veccia
le file di formiche rosse,
rompersi e ricongiungersi,
sopra le cime di piccoli mucchi.
Per guardare, tra le foglie,
il tremolio delle squame marine lontane,
mentre su dalle cime calve
si alza il ronzio delle cicale.
E camminando sotto il sole accecante
sentire con dolorosa meraviglia
come tutta la vita e la sua prova
è in questo trascinarsi accanto a un muro
che ha schegge di vetro taglienti sulla parte superiore.
Perché abbiamo scelto di condividere questa poesia
Noi di Midsummer crediamo che il vero riposo non sia solo fisico, ma anche poetico. "Meritare pallido e assorto" di Eugenio Montale cattura l'essenza dell'estate italiana: lenta, sospesa, sensoriale. È un momento di quiete sotto il sole che diventa qualcosa di più profondo, proprio come sdraiarsi su un letto che permette di fermarsi, sentire e osservare.
Questa è la nostra idea di bellezza. Di tempo. Di riposo.
Cosa c'è dopo?
Nelle prossime settimane continueremo il nostro viaggio attraverso "Scarica il sogno", condividendo immagini ispirate a grandi pittori, da Vermeer a Renoir a Rousseau, reinterpretate attraverso i nostri occhi e attraverso la morbidezza di un letto di Midsummer.
Nel frattempo, vi auguriamo lunghi pomeriggi, biancheria leggera e un momento di meriggio.